Che cos’è la Neuropsicologia dell’Anziano?
La Neuropsicologia dell’anziano è una branca della psicologia che si occupa della valutazione del funzionamento cognitivo nella persona anziana sana o con sospetto decadimento cognitivo o demenza.
L’obiettivo della visita neuropsicologica è quello di monitorare il funzionamento cognitivo e, dove necessario, predisporre cicli di stimolazione cognitiva (individuale o di gruppo) atti a prevenire/rallentare il processo di decadimento cognitivo.
A chi è rivolto il servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
Il servizio è rivolto all’anziano con difficoltà di memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento e in generale, a chi sospetta una condizione di decadimento cognitivo.
L’obiettivo del servizio è monitorare il funzionamento cognitivo nella persona con inizio di demenza e con diagnosi di demenza, attraverso un Piano di Intervento personalizzato (IEP).
Lo scopo principale dell’intervento sarà quello di lavorare sulle abilità residue del paziente, con l’obiettivo di rallentare il decorso della malattia (atrofizzazione), favorire l’adattamento alla malattia in termini di autonomia e indipendenza personale e ridurre i deficit cognitivi e comportamentali.
Quali sono le aree di intervento del servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
- Demenza di Alzheimer, Demenza di Parkinson o vascolari;
- Deterioramento cognitivo;
- Malattie cardiovascolari;
- Traumi cranici;
- Supporto al familiare del paziente con demenza.
Quando consultare il servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
- Difficoltà di memoria (si dimenticano cose recenti o appuntamenti, lasciano il caffè sul fuoco e lo dimentiano);
- Difficoltà di concentrazione (si perdono gli oggetti, si è distratti);
- Disorientamento spazio-temporale (ci si perde in tragitti conosciuti, non si riesce a rispondere a domande quali “che giorno è oggi?” “Dove si trova?”);
- Difficoltà nel trovare nomi degli oggetti e parole (si usano spesso parole quali “cosa” e “coso”);
- Difficoltà di attenzione (si perde il filo del discorso, non si riesce a seguire un film o un programma televisivo);
- Apatia e perdita di interesse per attività che venivano svolte volentieri in precedenza;
- Alterazioni di sonno e alimentazione (si dorme meno o di più);
- Aggressività, rabbia, irritabilità (alterazioni emotive e comportamentali).
La Neuropsicologia dell’anziano è una branca della psicologia che si occupa della valutazione del funzionamento cognitivo nella persona anziana sana o con sospetto decadimento cognitivo o demenza.
L’obiettivo della visita neuropsicologica è quello di monitorare il funzionamento cognitivo e, dove necessario, predisporre cicli di stimolazione cognitiva (individuale o di gruppo) atti a prevenire/rallentare il processo di decadimento cognitivo.
A chi è rivolto il servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
Il servizio è rivolto all’anziano con difficoltà di memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento e in generale, a chi sospetta una condizione di decadimento cognitivo.
L’obiettivo del servizio è monitorare il funzionamento cognitivo nella persona con inizio di demenza e con diagnosi di demenza, attraverso un Piano di Intervento personalizzato (IEP).
Lo scopo principale dell’intervento sarà quello di lavorare sulle abilità residue del paziente, con l’obiettivo di rallentare il decorso della malattia (atrofizzazione), favorire l’adattamento alla malattia in termini di autonomia e indipendenza personale e ridurre i deficit cognitivi e comportamentali.
Quali sono le aree di intervento del servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
- Demenza di Alzheimer, Demenza di Parkinson o vascolari;
- Deterioramento cognitivo;
- Malattie cardiovascolari;
- Traumi cranici;
- Supporto al familiare del paziente con demenza.
Quando consultare il servizio di Neuropsicologia dell’Anziano?
- Difficoltà di memoria (si dimenticano cose recenti o appuntamenti, lasciano il caffè sul fuoco e lo dimentiano);
- Difficoltà di concentrazione (si perdono gli oggetti, si è distratti);
- Disorientamento spazio-temporale (ci si perde in tragitti conosciuti, non si riesce a rispondere a domande quali “che giorno è oggi?” “Dove si trova?”);
- Difficoltà nel trovare nomi degli oggetti e parole (si usano spesso parole quali “cosa” e “coso”);
- Difficoltà di attenzione (si perde il filo del discorso, non si riesce a seguire un film o un programma televisivo);
- Apatia e perdita di interesse per attività che venivano svolte volentieri in precedenza;
- Alterazioni di sonno e alimentazione (si dorme meno o di più);
- Aggressività, rabbia, irritabilità (alterazioni emotive e comportamentali).